Le bufale sulla libertà di stampa
Da un articolo di Massimo Pandolfi
Ogni tanto spuntano fuori delle autentiche bufale, ma la notizia è un'altra: qualcuno continua a dare credito a queste bufale. L'altro giorno 'Freedom House' ha presentato la sua ricerca annuale sul livello di democrazia in ogni Paese, legato alla libertà di stampa. L'Italia, governata dal 'ducetto' Berlusconi, secondo questo studio (non si sa bene impostato come), è stata declassata, passando cioè per la prima volta da 'Paese libero' a 'Paese parzialmente libero'. Provate a indovinare perchè (non ci vuole la scala): l'Italia _ dice Freedom House _ 'ha una situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati'. Ovviamente Repubbliche-Unità e la solita sfilata di giornali antiberlusconiani (la stragrande maggioranza in Italia, anche se i signori di Freedon House sostengono che il Silvio controlla tutti. Mah...) hanno pompato questa presunta notizia (scemenza) ricordando che solo la Turchia, in Europa, è messa male come noi.
Francamente muoio quasi dal ridere. Chi lavora nel mondo dell'informazione conosce benissimo quali sono i problemi (enormi problemi) che dobbiamo affrontare in questa fase storica, soprattutto nella carta stampata. A volte i giornalisti sono condizionati, prezzolati, minacciati, censurati, è vero, ma posso assicurarvi che Berlusconi non c'entra proprio nulla: casomai c'entrano gli affari, le banche, gli interessi economici di tanti signori che, guarda caso, non vanno neanche troppo d'accordo col Berlusca. Nel 2004 ho scritto un libro (Inchiostro Rosso, le veline dell'era Berlusconi) nel quale 'pesavo', dati alla mano, il comportamento degli organi di informazione nei riguardi del Cavaliere. Bene, la stragrande maggioranza dei mass media (diciamo attorno al 70%) non era tenera nei suoi confronti. E in libreria, su un centinaio di volumi scritti su Silvio, il 67% erano 'Travagliate' totali (cioè decisamente contro), il 20% neutrali, neanche il 13% favorevoli. E in radio e tivù la musica cambiava di poco. La situazione, in questi cinque anni, non mi sembra affatto modificata, anzi si è aggravata per Berlusconi con la prepotente esplosione di Internet che _ andate a visitare un po' di siti e blog _ non sono mai teneri col premier.
Poi basta vedere cosa sta succedendo in queste ore attorno a una vicenda _ la lite Silvio Berlusconi-Veronica Lario _ che ha tutte le premesse per diventare il divorzio del secolo. Ma secondo voi, se Berlusconi controllasse tutto e tutti, sui mezzi di informazione sarebbero uscite certe pesantissime accuse di Veronica che ha detto, testuali parole, di 'aver fatto di tutto per aiutare il marito, implorando coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene'. Insomma, gli ha praticamente dato del pedofilo o giù di lì e i giornali l'hanno scritto.
Volete sapere come funzionano queste bufale sulla libertà di stampa? Freedom House (qualche anno fa queste ricerche sulla libertà di stampa le faceva Reperter sans frontieres: la 'ciccia' è la stessa) si avvalgono di corrispondenti locali, in Italia; gente che frequenta sindacati, federstampa, grandi giornali e centri di potere mediatico, sempre organizzatissimi e, come detto, antiberlusconiani (in un precedente post ho spiegato come ben 9 su 11 degli ultimi direttori del Tg1, ad esempio, non erano amici del Silvio. Anzi, 4 di loro hanno poi fatto politica attiva o campagna elettorale per Prodi!). La bufala viene confezionata così: basta saperlo, l'importante è usare tutte le possibile precauzioni e non mangiarsela come dei polli. E' sufficiente riderci sopra